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venerdì 8 ottobre 2010

ESTRAZIONE SUPERENALOTTO.......COME FUNZIONA???

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Piu si 150.000.000 euro scorrono in coda ai TG come Jackpot del SuperEnalotto. Una cifra da capogiro, prima nella classifica dei record, come riferisce il sito della SISAL S.p.A., società che controlla le lotterie italiane.
Nulla di strano, nessuno “azzecca” la sestina vincente ed il montepremi sale a dismisura, tanto da far arrivare anche persone dall’estero per giocarvi. Potrebbe essere una buona mossa per le casse erariali, eppure, ragionandoci e facendo qualche collegamento potrebbe essere probabile l’ipotesi che i giocatori stiano in realtà giocando a vuoto.
Dal luglio 2009, infatti sono cambiate le modalità di estrazioni del Superenalotto: in precedenza, anche e principalmente per motivi di trasparenza, i sei numeri vincenti venivano ricavati dai primi estratti del gioco del Lotto delle ruote di Bari, Firenze, Milano, Napoli, Palermo e Roma, col numero Jolly, primo estratto sulla ruota di Venezia; estrazioni che avvenivano in diretta dalla sede di Roma. Da luglio invece per il Superenalotto vi è una estrazione specifica, che però nessuno vede: i numeri non vengono estratti dalla bambina bendata in diretta, come si vedeva tempo fà nel corso della trasmissione “il lotto alle otto”, senza dimenticare che il giocatore ha il diritto di assistere alle modalità di estrazione. Oggi l’estrazione non si sa nè da dove arrivi, nè come arrivi. Questo basta per farci approdare ad una tesi specifica che chiuderebbe il cerchio sulla truffa ai danni dei giocatori.
Eppure la poca trasparenza dell’estrazione da il là ad un ragionamento semplice: in un periodo dove i calcolatori la fanno da padrone, l’estrazione potrebbe arrivare proprio da un calcolatore, prgrammato per non permettere l’uscita della sestina vincente e continuare ad aumentare gli introiti dell’erario. Perchè? Vi dico così perchè sono un complottista visionario? No, la risposta è da ricercarsi all’interno dell’ormai famoso “decreto terremoto”.
Ed ecco svelati gli “interventi sul lotto”, o almeno, ecco qualche ragionevole dubbio sulla sestina che non arriva. In un passaggio del decreto, troviamo che Le maggiori entrate – comunque non inferiori a 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009 – deriveranno da una serie di disposizioni che vanno dall’indizione di nuove lotterie ed interventi sul lotto a quelli sui concessionari della rete telematica per la gestione degli apparecchi da gioco.
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martedì 5 ottobre 2010

ALTERNATIVE ALLE CURE TRADIZIONALI PER LA CURA DI TUMORI

Questa intervista non è ancora stata sottotitolata in italiano. Quella che segue è la traduzione completa dell’intervista. ATTENZIONE: negli ultimi due minuti sono state inserite alcune riprese dell’operazione effettuata sulla paziente, una documentarista americana che ha chiesto di filmare la procedura completa di rimozione del proprio tumore.


http://www.youtube.com/watch?v=4bDNx7O3b9M&feature=player_embedde

F.O.: Mi chiamo Frances Oman. mi hanno diagnosticato il cancro per la prima volta intorno al giorno di San Valentino, del 2007.

M.M.: Che tipo di cancro era, e quale fu esattamente la diagnosi?

F.O.: Era un sarcoma aggressivo ai tessuti morbidi, localizzato all’interno della mia coscia sinistra. Avevo sentito il rigonfiamento già da qualche mese, e lo avevo detto al mio medico generico, ma lui mi disse “E’ solo la sua immaginazione … alla sua età è normale che vengano rigonfiamenti, sono solo accumuli di grasso...” Ma io lo tenevo d’occhio, e mi sembrava che crescesse.

La mia osteopata, che mi stava curando l’anca, un giorno mi disse: “Vada immediatamente a fare un ultrasuono”.

Io lo feci, e il risultato non piacque a nessuno. Mi hanno mandato da uno specialista all’altro, ...


... e poi sono finita da uno dei migliori oncologi della California. Lui fece una biopsia, e fu allora che ebbi la diagnosi di sarcoma aggressivo dei tessuti morbidi. A quel punto era diventato più o meno così, era come un paio di prugne, diviso in due parti.

M.M.: A quel punto cosa ha fatto?

F.O.: Non sapevo molto del cancro, però sono una giornalista investigativa, e mi sono immediatamente buttata in rete, a fare ricerche. Ho trovato l’Istituto Gerson, e ho chiamato per poter parlare con loro. Nel frattempo il mio oncologo era così allarmato per la mia situazione che mi disse: “Deve farsi operare subito, deve venire immediatamente per l’esame preliminare, e dobbiamo procedere immediatamente con l’operazione”. Sono andata per gli esami preliminari, con una amica, e lui mi ha completamente terrorizzato. Mi ha davvero spaventato, e mi ha detto “Deve fare la chemio e la radioterapia“. Io gli ho detto che quelle cure non mi interessavano in modo particolare.

Sono tornata a casa, e ci ho dormito sopra. Lui aveva prenotato l’operazione, ma una dottoressa dell’Istituto Gerson mi ha richiamato, e la differenza fra quei due dottori è stata qualcosa di straordinario. Lei mi diceva “Come si sente? Qual’ è la situazione? Quale è la diagnosi? Quali sono i suoi valori?”. Era splendido perché, invece di propagandare una cura della quale io sapevo poco o niente, sostanzialmente mi disse: “Lei ha una scelta davanti. Il corpo è suo”. Mi ha spiegato la Gerson, e io nel frattempo avevo letto tutto quello che c’era sul loro sito, avevo visto il loro documentario, insomma mi ero preparata. Ma il contrasto fra il suo evidente impegno a farmi guarire era enorme rispetto all’altro oncologo, che sostanzialmente pensava solo a proteggersi, registrava tutto quello che mi diceva, voleva essere sicuro che tutto fosse segnato. Insomma, il mattino dopo l’ho chiamato e semplicemente gli ho detto che cancellavo l’operazione.

M.M.: Perché, esattamente, l’ha cancellata?

F.O.: A questo punto volevo approfondire di più le mie ricerche, prima di fare una scelta affrettata. Ho fatto le mie ricerche, e alla fine mi sono decisa per la terapia Gerson. Sono andata con la mia amica, ci hanno insegnato tutto quello che c’è da sapere, e lei è diventata la mia aiutante. Devo dire che con la Gerson… il tumore aveva iniziato a restringersi…

M.M.: Dopo quanto tempo ha iniziato a restringersi?

F.O.: Dopo circa tre mesi. Mi hanno assegnato una dottoressa, che mi seguisse al telefono - non l’ho mai conosciuta di persona, fino ad oggi – e praticamente lei mi ha tenuto in vita con la terapia Gerson. Il tumore continuava restringersi, ma ci metteva moltissimo tempo. E’ una terapia meravigliosa, ma quando l’ho iniziata il tumore era già molto grande… Devo dire che anche da Gerson mi suggerivano di fare l’operazione, per togliere almeno il grosso del tumore, perché era decisamente grande.

M.M.: Alla fine come è arrivata a Simoncini?

F.O.: La stessa mia dottoressa naturopata aveva visto Simoncini nell’intervista di Doug Kaufman, e mi ha suggerito di guardarla. Io l’ho fatto, ho letto tutto quello che c’era sul suo sito, ho visto tutti i video che ho trovato in rete, e alla fine mi è stato chiaro che sarebbe stato lui la persona che mi avrebbe salvato la vita.

M.M.: E cosa ha fatto, è partita direttamente per Roma?

F.O.: Ho preso il biglietto, gli ho mandato una e-mail per avvisare che arrivavo…… I miei amici e la mia famiglia mi hanno detto “Ma tu sei pazza! Sei malata, sei debole, riesci a malapena a stare in piedi, e vuoi fare le valigie e andartene da sola fino a Roma?”

Io ci sono andata, e quando sono arrivata una nuova amica, che aveva appena conosciuto Simoncini, mi ha detto: “Guarda che è una persona molto impegnata. Se vuoi essere sicura che sappia che ci sei, fatti trovare sulla porta della pensione alle tre. E così ho fatto. Mi sono presentata, siamo andati nella mia stanza, e lì ho avuto la mia prima visita. Durante questa visita lui mi ha detto: “Dobbiamo operare, e lo faremo sciacquando la zona con il bicarbonato. In seguito faremo delle infusioni nella ferita, e credo che la cosa avrà successo, anche se non posso promettere niente”.

Sono andata nella città in cui mi hanno fatto l’operazione, e poiché di lavoro produco documentari mi porto sempre dietro la telecamera, e così ho fatto in modo che l’intera operazione venisse filmata. Spero che la cosa possa tornare utili ad altri, vedendo come la soluzione al 5% di bicarbonato viene versata nella ferita, e poi risciacquata più volte, poi l’hanno ricucita, ci hanno messo dentro 100 cc. … Il chirurgo ha lasciato un piccolo catetere, nel video dell’operazione si può vedere il catetere, con dei piccoli forellini, che è stato inserito all’interno della mia ferita. Era una ferita abbastanza grossa, più o meno così.

Dopo qualche giorno di convalescenza per la ferita sono tornata a Roma, e Simoncini mi ha insegnato a fare le infusioni. Mi ha insegnato a risciacquare regolarmente la zona con una soluzione sterile di bicarbonato di sodio…

M.M.: Per quanto tempo lo ha fatto?

F.O.: Circa una settimana e mezza.

M.M.: E dopo ha continuato?

F.O.: Ho continuato per un’altra settimana, a casa. Simoncini aveva detto che quello sarebbe stato sufficiente, perchè l’operazione aveva tolto tutto quello che c’era, e che qualunque cellula - o come lui l’ha chiamata – rimasta in circolazione sarebbe stata uccisa dal bicarbonato.

Sono tornata a casa, ho chiamato il mio oncologo, e gli ho raccontato tutto quello che avevo fatto. E lui mi ha mandato una lettera nella quale sostanzialmente “mi licenziava“, mi diceva che non voleva più aver niente a che fare con me, perché non avevo fatto quello che lui mi aveva raccomandato, e mi ha avvisato che risciacquando la zona in quel modo naturalmente avrei mandato il cancro in giro per tutto il corpo, e che quindi mi restava probabilmente poco da vivere. Anche il mio medico generico mi ha licenziato, e mi ha detto che non mi avrebbe più curato per quello che avevo fatto.

M.M.: Il bicarbonato?

F.O.: Sì. Ma io sono andata avanti, ho continuato e continuo a tutt’oggi a seguire la dieta di mantenimento della Gerson.

M.M.: A parte la cura di Simoncini, lei ha fatto una qualunque altra terapia?

F.O.: Beh, ho preso cose che la gente mi diceva che mi avrebbero fatto bene, ho preso molta vitamina C, …

M.M.: No, io parlavo di terapie vere e proprie, come chemio o radioterapia…

F.O.: No, mai, assolutamente niente di tutto quello! Il dottor Simoncini mi ha detto: ”Io non posso promettere niente, perché non so mai quello che può succedere, però le dico una cosa: nella mia esperienza, secondo le mie statistiche, qualunque mio paziente che sia risultato pulito a distanza di tre mesi, che sia stato diagnosticato libero dal cancro, non ha mai avuto una ricaduta. Non è mai tornato in altre parti, e non è mai ricomparso. Naturalmente, può venirle di nuovo il cancro, ma non a causa di questo. Dopo 2 o 3 anni è possibile che magari le venga un nuovo tipo di cancro…”

Ma io da allora non ho fatto che migliorare in salute, sono diventata sempre più forte, e dopo questo periodo di tre mesi - che non vedevo l’ora che finisse - ho fatto l’esame di risonanza magnetica e la TAC, ora non ricordo tutti gli esami che ho fatto, ma non c’era più traccia di cancro da nessuna parte.

Finalmente avevo trovato, con una modifica all’assicurazione, un oncologo disposto a seguirmi. Lui era aperto di mente, ma era anche profondamente spaventato per la mia vita. In base a quello che gli avevano insegnato, infatti, lui era convinto che il cancro mi si sarebbe sparso dappertutto.

M.M.: Per capire la cronologia, questo è avvenuto quanto tempo dopo l’operazione?

F.O.: L’operazione è stata il giorno dopo il Thanksgiving, quindi il 27 novembre 2007. Tre mesi dopo, circa, sono risultata pulita, e sono andata dal nuovo dottore che era disposto a seguirmi. Lui è rimasto sorpreso, e mi ha detto: “Teniamo tutto bene sotto controllo”. Un paio di mesi dopo mi ha detto: “Sono molto preoccupato, sono sicuro che il tumore si sarà spostato prima di tutto ai polmoni, quindi voglio che lei faccia un esame ai polmoni.” Io ho fatto l’esame ai polmoni, ma tutto è risultato perfettamente a posto. Mi ha detto “Allora dev’essere andato alla testa”, e così mi ha fatto fare non ricordo se una TAC o una risonanza alla testa, ma anche lì non c’era niente. Da allora ho continuato a migliorare di salute, sono sempre più robusta e continuo a mandare gente dal dottor Simoncini. Ho cominciato un documentario e un libro, intitolati “Sconfiggere il cancro”.

M.M.: Quale commento le rimane, alla fine di tutta questa esperienza?

F.O.: È incredibile il modo in cui siamo ipnotizzati del sistema medico, siamo condizionati ad avere paura. Ho visto talmente tanti film, tanti sceneggiati, in cui ogni volta che si scopre che qualcuno ha il cancro tutti dicono “Oddìo, quello deve morire!”

Io passo ore a parlare con tantissima gente, cercando di aiutarli ad organizzarsi per andare Roma a vedere Simoncini, oppure a fare la Gerson, o qualunque altra cosa possano fare. Io passo ore infinite con loro, poi questi vanno magari un’ultima volta dall’oncologo, e questo li terrorizza dicendo che moriranno se faranno quelle cose. Questo nonostante quello che è appena successo a me.

A me semplicemente viene da piangere. Mi viene da piangere.


Intervista di Massimo Mazzucco per luogocomune.net

PER MAGGIOIINFORMAZIONI SU IL METODO SOPRA CITATO POSTO UN LINK

http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=131

Il discorso di Mahmoud Ahmadinejad alle Nazioni Unite - 23 settembre 2010

Questa è la traduzione dello “scandaloso” discorso di Mahmoud Ahmadinejad tenuto alle Nazioni Unite il 23 settembre 2010. La cosa curiosa è che il presidente iraniano, contrariamente a quanto è stato scritto e detto un pò dappertutto, non ha affatto "accusato gli Stati Uniti di aver perpetrato gli attacchi dell’11 settembre”, ma ha semplicemente elencato questa possibilità fra le diverse tesi esistenti oggi sugli attentati di quel giorno. Evidentemente questo è bastato per dare fuoco alla gigantesca coda di paglia dei governi e dei giornalisti occidentali, che hanno fatto da soli tutto il resto.


Il discorso di Mahmoud Ahmadinejad alle Nazioni Unite - 23 settembre 2010

[Introduzione, saluti e ringraziamenti formali].

Negli anni passati vi ho parlato di alcune delle speranze e delle preoccupazioni, compreso la crisi della famiglia, la sicurezza, la dignità umana, l’economia mondiale, i mutamenti del clima, come delle aspirazioni per la giustizia e per una pace duratura.

Dopo circa 100 anni di predominio, il sistema capitalistico e l’attuale ordine mondiale si sono dimostrati incapaci di offrire soluzioni valide ai problemi delle società, e sono quindi giunti alla fine. Cercherò di esaminare i due principali motivi per questo fallimento, e di descrivere alcuni aspetti di un futuro ordine ideale.

Come ben sapete, i profeti divini avevano la missione di chiamare tutti al monoteismo, all’amore e alla giustizia, e di mostrare all’umanità la strada verso la prosperità. Essi invitavano gli uomini alla contemplazione e alla conoscenza, per poter meglio apprezzare la verità, e per evitare l’ateismo e l’egoismo. La natura essenziale del messaggio di tutti i profeti è sempre stata la stessa. Ogni profeta ha ripreso il messaggio di quello che lo ha preceduto, ...

... e ha dato indicazioni su quello che lo avrebbe seguito, presentando ogni volta una versione sempre più completa della religione, in misura della capacità dell’uomo [di comprenderla] in quel momento. Questo è continuato fino all’ultimo messaggero divino, che ci ha portato la religione perfetta e onnicomprensiva. Contro di essa si sono sollevati gli egoisti e gli avidi, nel tentativo di combattere il suo limpido messaggio. Nimrod ha combattuto il profeta Abramo, il Faraone ha combattuto il profeta Mosè, e gli avidi hanno combattuto il profeta Gesù Cristo ed il profeta Maometto (che la Pace sia con tutti loro).

Nei secoli più recenti l’etica ed i valori umani sono stati respinti in quanto rallentavano il progresso. Sono stati persino dipinti come nemici della saggezza e della scienza, per il modo in cui essi furono imposti dai propugnatori delle religioni nei secoli bui dell’Occidente.

Il distacco dell’uomo da Dio lo ha separato dalla sua vera essenza.

L’uomo, con la sua capacità di comprendere i segreti dell’universo, il suo istinto nel cercare la verità, le sue aspirazioni verso la giustizia e la perfezione, la sua ricerca della bellezza e della purezza, e la sua capacità di rappresentare Dio sulla terra, fu ridotto ad una creatura limitata al mondo materialistico, il cui compito era di soddisfare al massimo il piacere individuale. Fu così che l’istinto prese il posto della natura umana.

Gli esseri umani e le nazioni furono trasformati in rivali, e la felicità di un individuo o di una nazione venivano definite dal conflitto e dall’eliminazione degli altri. La cooperazione costruttiva ed evolutiva fu sostituita da uno scontro distruttivo per la sopravvivenza. L’avidità per la ricchezza e per il potere sostituirono il rispetto di Dio [lett. “il monoteismo”], che è la chiave verso l’amore e l’unità.

Il diffondersi del divario fra l’egoismo e i valori divini diede origine alla schiavitù e al colonialismo. Una grande porzione del mondo fu sottomessa al dominio di pochi stati occidentali. Decine di milioni di persone furono fatte schiave, e decine di milioni di famiglie furono distrutte come conseguenza. Tutte le ricchezze, i diritti e le culture delle nazioni colonizzate furono saccheggiati. Molte terre furono occupate, e gli abitanti di quelle terre furono umiliati e decimati.

Nonostante questo, certe nazioni si ribellarono, il colonialismo fu respinto, e l’indipendenza delle nazioni fu riconosciuta. Fu allora che rinacque la speranza per il rispetto, per la prosperità e per la sicurezza. All’inizio del secolo scorso belle parole come libertà, diritti umani e democrazia crearono la speranza di poter guarire le profonde ferite del passato. Ma oggi purtroppo quei sogni non sono stati realizzati, e abbiamo anzi aggiunto ricordi a volte ancora peggiori di quelli precedenti. Come conseguenza delle due guerre mondiali, dell’occupazione della Palestina, delle guerre di Corea e del Viet-Nam, della guerra dell’Iraq contro l’Iran, dell’occupazione dell’Afghanistan e dell’Iraq, come di molte altre guerre in Africa, centinaia di milioni di persone sono state uccise, ferite o eradicate dal loro territorio.

Il terrorismo, le droghe illegali, la povertà e il divario sociale sono aumentati. Le dittature e i governi nati dai colpi di stato in America latina hanno commesso crimini mai conosciuti prima, con il supporto dell’occidente. Invece del disarmo, la proliferazione e l’accumulo di armi atomiche, biologiche e chimiche sono aumentati, ponendo il mondo sotto una minaccia sempre maggiore. Come risultato, gli stessi esatti scopi del colonialisti di una volta sono stati perseguiti sotto questa nuova facciata.

IL GOVERNO GLOBALE E LE STRUTTURE DI COMANDO.

La Lega delle Nazioni e poi le Nazioni Unite furono istituite con la promessa di diffondere la pace, la sicurezza e l’affermazione dei diritti umani, che di fatto significava governare il mondo.

Per analizzare l’attuale situazione di controllo del mondo, si possono esaminare questi tre eventi:

Primo, i fatti dell’11 settembre 2001, che hanno condizionato la storia del mondo per quasi un decennio. Da un momento all’altro le notizie degli attacchi alle Torri Gemelle sono state trasmesse con la diffusione delle numerose immagini dell’incidente.

Quasi tutti i governi e i personaggi importanti hanno condannato con forza questa azione. Poi però è stata messa in moto una macchina della propaganda nella quale si implicava che l’intero mondo fosse ora esposto ad un pericolo enorme, quello del terrorismo, e che l’unico modo per salvare il mondo sarebbe stato quello di mandare forze armate in Afghanistan.

In seguito l’Afghanistan, e poco dopo l’Iraq, furono occupati.

Vi prego di fare attenzione: è stato detto che circa tremila persone furono uccise l’11 settembre, fatto per il quale siamo tutti molto rattristati. Fino ad oggi però in Afghanistan e Iraq centinaia di migliaia di persone sono state uccise, milioni sono stati feriti o eradicati dal loro territorio, e il conflitto è ancora in corso, ed in via di espansione.

Nel ricercare i responsabili dell’attacco terroristico, vi furono tre punti di vista:

1 - Che un gruppo terrorista molto potente e sofisticato, in grado di perforare tutti i livelli di intelligence e sicurezza americani, abbia portato a termine gli attacchi. Questa è la tesi principale sostenuta dagli uomini di governo americani.

2 - Che alcuni settori, all’interno del governo americano, abbiano orchestrato l’attacco, per capovolgere il corso negativo dell’economia americana, legata al Medio Oriente, salvando nel contempo il regime sionista. La maggioranza degli americani, come la gente e i politici di altre nazioni, condividono questo punto di vista.

3 - Che gli attacchi siano stati portati a termine da un gruppo terrorista, ma che il governo americano li abbia supportati e abbia tratto vantaggio dalla situazione. Apparentemente questa versione non ha molti sostenitori. La prova più importante, relativa a questi attacchi, furono alcuni passaporti trovati nella montagna di macerie, e il video di un certo individuo, il cui luogo di domicilio era sconosciuto, ma del quale si sapeva che avesse partecipato ad accordi petroliferi con alcuni importanti personaggi americani. C’è stato anche un insabbiamento, nel senso che è stato detto che a causa dell’esplosione e del fuoco non si è trovata altra traccia degli aggressori- suicida.

Rimangono però alcune questioni a cui dare una risposta.

Non sarebbe stato più logico condurre prima una completa investigazione, da parte di gruppi indipendenti, per identificare con certezza i responsabili degli attacchi, e poi mettere a punto un piano razionale per prendere misure contro di loro?

Pur dando per buona la versione del governo americano, vi sembra logico scatenare una classica guerra, con ampio impiego di truppe - che hanno portato alla morte di centinaia di migliaia di persone - per combattere un gruppo terrorista?

Perché non si è agito nello stesso modo in cui ha fatto l’Iran, contro il gruppo terrorista Riggi, che aveva ucciso o ferito 400 persone innocenti in Iran? In questa operazione condotta dall’Iran nessun innocente è stato toccato.

Voglio annunciare che l’anno prossimo si terrà nella repubblica islamica dell’Iran una conferenza per studiare il terrorismo e i modi per combatterlo. Invito i responsabili governativi, gli studiosi, i pensatori, i ricercatori e gli istituti di ricerca di tutte le nazioni a partecipare.

Secondo argomento: l’occupazione dei territori palestinesi.

Il popolo oppresso della Palestina ha vissuto per sessant’anni sotto il giogo di un regime di occupazione, avendo perduto la libertà, la sicurezza e il diritto all’autodeterminazione, mentre gli occupanti vengono legittimati.

Quotidianamente vengono distrutte le case che danno riparo a donne e bambini innocenti. La gente è privata di acqua, cibo e medicine in casa propria. I sionisti hanno scatenato cinque guerre totali contro i paesi confinanti e contro il popolo palestinese. I sionisti hanno commesso crimini orribili contro popoli indifesi, nelle guerre contro il Libano e a Gaza.

Il regime sionista ha aggredito una flottiglia umanitaria, in palese disprezzo di tutte le norme internazionali, uccidendo dei civili.

Questo regime, che gode del totale supporto di alcuni paesi occidentali, minaccia continuamente le nazioni vicine, e prosegue negli assassini annunciati pubblicamente di personaggi palestinesi e di altri, mentre coloro che difendono i palestinesi vengono sottoposti a pressioni ed etichettati come terroristi e antisemiti. Tutti i valori, compreso quello della libertà di espressione, in Europa e negli Stati Uniti vengono sacrificati sull’altare del sionismo.

Tutte le soluzioni sono destinate a fallire, poiché non contemplano i diritti del popolo palestinese.

Avremmo davvero assistito a questi crimini orribili, se invece di legittimare l’occupazione fosse stato riconosciuto il diritto sovrano del popolo di Palestina? Noi proponiamo senza ambiguità il ritorno degli esuli palestinesi alla loro terra madre, per poter esercitare il diritto di voto del popolo palestinese, con il quale riaffermare la propria sovranità e decidere il proprio tipo di governo.

Terzo: La questione dell’energia nucleare

L’energia nucleare è pulita e poco costosa, ed è un dono divino fra le più accessibili alternative per ridurre l’inquinamento prodotto dai combustibili fossili.

Il trattato di non proliferazione nucleare permette agli stati membri di utilizzare l’energia atomica senza limiti, mentre l’agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) ha il compito di assistere gli stati membri, con supporto tecnico e legale.

La bomba atomica è la peggiore arma disumana mai inventata, e va completamente eliminata. Il trattato di non proliferazione nucleare proibisce lo sviluppo e l’accumulo di armi atomiche] e invita al disarmo nucleare. Nonostante questo vorrei far notare quello che hanno fatto alcuni membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, che sono anche possessori di armi atomiche.

Hanno equiparato l’energia nucleare alla bomba atomica, distanziando molte nazioni dall’accesso a questo tipo di energia, grazie al monopolio ed alle pressioni esercitate sulla IAEA. Nel frattempo hanno continuato a mantenere, espandere e migliorare i propri arsenali nucleari.

Questo ha comportato ciò che segue:

Non solo il disarmo nucleare non è stato realizzato, ma le bombe atomiche sono proliferate in molte regioni, compreso il regime sionista, invasore e intimidatorio.

Vorrei proporre qui che l’anno 2011 sia proclamato anno del disarmo nucleare, con “energia atomica per tutti, armi atomiche per nessuno.”

Nelle diverse situazioni le Nazioni Unite non sono state in grado di mettere in atto nulla di effettivo. Sfortunatamente, nel decennio definito “Decennio internazionale della cultura e della pace” centinaia di migliaia di persone sono state uccise o ferite a causa di guerre,di aggressioni e di occupazioni, mentre le ostilità e gli antagonismi sono aumentati.

Stimati amici, per anni abbiamo assistito all’inefficienza del capitalismo e delle attuali strutture di governo del mondo, e la maggioranza degli stati e delle nazioni sono da tempo alla ricerca di cambiamenti radicali, affinché possa prevalere la giustizia nelle relazioni globali.

La causa dell’inettitudine delle Nazioni Unite sta nella sua ingiusta strutturazione. La maggioranza del potere viene monopolizzato dal Consiglio di Sicurezza, grazie al diritto di veto, mentre il pilastro fondamentale dell’organizzazione, e cioè l’assemblea generale, viene ignorata. In molti dei decenni trascorsi, almeno uno dei membri del consiglio di sicurezza è stato anche parte in causa delle varie dispute.

Il diritto di veto garantisce impunità all’aggressione e all’occupazione. Come ci si può attendere una gestione competente, quando il giudice e l’accusatore sono parti in causa nella disputa? Se l’Iran avesse goduto del diritto di veto, secondo voi il consiglio di sicurezza e il direttore generale della IAEA avrebbero assunto le stesse posizioni sulla questione nucleare?

Cari amici, le Nazioni Unite sono il centro focale per il coordinamento della gestione globale. La sua struttura va riformata, in modo che tutti gli stati e le nazioni indipendenti possano prendere parte attiva e costruttiva alla gestione globale.

Il diritto di veto dovrebbe essere revocato, l’assemblea generale dovrebbe diventare il corpo più importante, il segretario [delle Nazioni Unite] dovrebbe essere in posizione di totale indipendenza, e tutte le sue decisioni dovrebbero essere prese con l’approvazione dell’assemblea generale, e debbono essere dirette alla promozione della giustizia e all’eliminazione delle discriminazioni.


Il segretario delle Nazioni Unite non dovrebbe essere sottoposto a pressioni da parte dei poteri del paese che ospita l’Organizzazione, quando afferma la verità e amministra la giustizia. Suggerisco che entro un anno, nell’ambito di un programma di sessione straordinaria, l’assemblea generale completi la riforma strutturale di questa Organizzazione.

La repubblica islamica dell’Iran ha delle proposte precise in questo senso, ed è pronta a partecipare in modo attivo e costruttivo al processo di riforma.

Signore e signori, io proclamo chiaramente che l’occupazione di altri paesi, sotto il pretesto di libertà e democrazia, sia un crimine imperdonabile. Il mondo ha bisogno della logica della compassione e della giustizia, e della partecipazione inclusiva, e non della logica della forza, del predominio, dell’unilateralità, della guerra e dell’intimidazione.

Il mondo deve essere governato da gente virtuosa come i Profeti divini.

Due grandi zone geografiche, l’Africa e l’America latina, hanno avuto uno sviluppo radicale nel corso degli ultimi decenni. Il nuovo atteggiamento in questi due continenti, basato su un accresciuto livello di integrazione e di unità, come sulla localizzazione dei modelli di crescita e sviluppo, ha portato frutti notevoli ai popoli di quelle regioni. La saggezza e la lungimiranza dei leader di questi due continenti hanno superato i problemi delle crisi della regione, senza l’interferenza di poteri non regionali.

La repubblica islamica dell’Iran ha incrementato le proprie relazioni con l’America latina e con l’Africa, negli anni scorsi, sotto tutti i punti di vista.

Parliamo ora del glorioso Iran.

La Dichiarazione di Teheran è stata un passo fortemente costruttivo verso la fiducia reciproca, che è stato reso possibile dalla ammirevole buona volontà dei governi del Brasile e della Turchia, insieme alla sincera collaborazione del governo iraniano. Per quanto la dichiarazione sia stata ricevuta in modo inappropriato da alcuni, e sia stata seguita da una risoluzione illegale, rimane del tutto valida. Noi abbiamo rispettato i regolamenti della IAEA ben oltre le nostre intenzioni, né peraltro ci siamo mai sottomessi a pressioni imposte in modo illegale, e mai lo faremo.

È stato detto che qualcuno vuole obbligare l’Iran al dialogo. Bene, prima di tutto l’Iran è sempre stato pronto ad un dialogo che sia basato sul rispetto e sulla giustizia. In secondo luogo, i metodi basati sulla mancanza di rispetto delle nazioni sono diventati da tempo inefficaci. Coloro che hanno usato l’intimidazione e le sanzioni come risposta alla chiara logica della nazione iraniana, stanno di fatto distruggendo quel poco che rimane della credibilità del Consiglio di Sicurezza, e della fiducia delle nazioni in questa organizzazione, dimostrando ancora una volta quanto ingiusta sia la funzione del Consiglio. Quando costoro minacciano una grande nazione come l’Iran, che è conosciuta nella storia per i suoi scienziati, poeti, artisti e filosofi, la cui cultura e civiltà sono sinonimo di purezza, di rispetto di Dio e di ricerca della giustizia, come possono aspettarsi di veder crescere la fiducia delle altre nazioni verso di loro?

È del tutto superfluo affermare che i metodi aggressivi nel cercare di governare il mondo sono falliti. Non solo l’epoca della schiavitù, del colonialismo e del dominio del mondo è tramontata, ma perfino la strada per cercare di restaurare vecchi imperi è ormai bloccata. Abbiamo annunciato che siamo pronti ad un serio ed aperto confronto con il governo americano, per poter esprimere in modo trasparente le nostre opinioni su argomenti di grande importanza per il mondo, in questa stessa sede.

Proponiamo qui che per avere un dialogo costruttivo venga anche istituito annualmente un dibattito all’interno dell’assemblea generale.

In conclusione:

Amici e colleghi, la nazione iraniana e la maggioranza delle nazioni e dei governi nel mondo sono contrari all’attuale tipo di controllo discriminatorio del mondo. E la natura disumana di questo tipo di controllo l’ha portato in un vicolo cieco, ed ora richiede di essere rivisto alla radice.

Per ricostruire le relazioni globali e per riportare la tranquillità e la prosperità sono necessari la partecipazione di tutti, intenzioni oneste, e il contributo umano e divino.

Condividiamo tutti questa idea: la giustizia è l’elemento fondamentale per la pace e per una sicurezza duratura, e per il diffondersi dell’amore fra i popoli e le nazioni. E’ nella giustizia che l’umanità cerca la realizzazione delle proprie aspirazioni, dei diritti e della dignità, mentre soffre nell’oppressione, nell’umiliazione e nel maltrattamento.

La vera natura dell’umanità si manifesta nell’amore per gli altri esseri umani e nell’amore per tutto ciò che è bene nel mondo. L’amore è l’elemento fondamentale su cui costruire le relazioni fra i popoli e le nazioni.

Come disse Vahshi Bafqi, il grande poeta iraniano, “Potrai bere mille volte alla fontana della giovinezza, ma comunque morirai se non sei nelle mani dell’amore”.

Nel riempire il mondo di purezza, di sicurezza e di prosperità, gli uomini non sono più rivali, ma compagni.

Coloro che vedono la propria felicità soltanto nelle sofferenze altrui, e il proprio benessere e la sicurezza soltanto nell’insicurezza altrui, coloro che si ritengono superiori agli altri non stanno sul cammino dell’umanità, ma su quello del maligno.

L’economia e i mezzi materiali sono soltanto strumenti per servirne altri, per creare amicizia e per rafforzare i rapporti umani, al fine di raggiungere la perfezione spirituale, e non sono strumenti per vantarsi nè un mezzo per dominare gli altri.

L’uomo e la donna si conplementano a vicenda, e l’unità familiare, con una duratura ammirevole e pura relazione fra gli sposi, sta al centro ed è la garanzia per la continuità e la crescita delle nuove generazioni, per i veri piaceri, per difendere l’amore e per migliorare la società.

La donna è riflesso della bellezza divina, è sorgente di amore e di attenzioni. Lei è la depositaria della purezza e della squisitezza della società.

La libertà è un diritto divino che deve servire alla pace e al perfezionamento dell’essere umano. I pensieri puri e la volontà dei giusti sono le chiavi per accedere ad una vita pura, piena di speranza, di vitalità e di bellezza.

Questa è la promessa di Dio, che la terra resterà in mano ai puri e ai giusti. La gente priva di egoismo prenderà in mano il controllo del mondo, e allora non vi saranno più tracce di dolore, discriminazione, povertà, insicurezza e aggressione. Sta per arrivare il momento della vera felicità e della realizzazione della vera natura dell’umanità, come Dio l’ha sempre intesa.

Tutti coloro che cercano la giustizia e tutti gli spiriti liberi hanno atteso a lungo questo momento, con la promessa di un tempo glorioso.

Il completo essere umano, il vero servo di Dio, il vero amico dell’umanità, il cui padre apparteneva alla generazione dell’amato Profeta dell’Islam, e la cui madre era fra i devoti di Gesù Cristo, attenderà insieme a Gesù figlio di Maria e agli altri giusti di apparire nei tempi luminosi, e di aiutare l’umanità.

Nel dare loro il benvenuto dovranno unirsi tutti e cercare la giustizia.

Onore all’amore e al rispetto della giustizia e della libertà, onore alla vera umanità, all’essere umano completo, al vero compagno dell’umanità, e che la pace sia su tutti voi, e su tutti i giusti e puri.

Grazie.

Fonte

Traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net

lunedì 4 ottobre 2010

VACCINO:LA PIAGA PIU GRANDE PER I PIU' PICCOLI......SAI A COSA SERVONO MA NON SAI COSA POSSONO CREARE

La Merck (ammette l’inoculazione del virus del cancro

La divisione vaccini della farmaceutica Merck, ammette l’inoculazione del virus del cancro per mezzo dei vaccini.
La sconvolgente intervista censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackwell Science, è stata tagliata dal libro "The Health Century" a causa dei sui contenuti – l’ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus (SV40 ed altri) nella popolazione di tutto il mondo.
Questo filmato contenuto nel documentario "In Lies We Trust: The CIA, Hollywood & Bioterrorism", prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dr. Leonard Horowitz, caratterizza l’intervista al maggior esperto di vaccini del mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perché la Merck ha diffuso l’AIDS, la leucemia e altre orribili piaghe nel mondo :

GUARDATE IL VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU


Il Journal of American Physicians and Surgeons nel volume 9 numero 3 del 2004 ha pubblicato uno studio dettagliato e curato contenente considerazioni sul legame tra vaccino antimorbillo-parotite-rosolia e autismo. 
I due autori, ricercatori e medici, Yazbak e Goldman smontano pezzo per pezzo lo studio danese di Madsen et al. pubblicato nel 2002 che rigettava l’ipotesi di correlazione e pareva voler mettere una pietra sopra alla questione.
Quello studio era diventato la bandiera dietro la quale era stata condotta la feroce battaglia al medico Andrew Wakefield, primo a pubblicare su casi clinici che mostravano il legame tra vaccino e autismo su Lancet.
Lo studio del J. of Ph. and Sur. ora constata e dimostra errori statistici e di metodo che invaliderebbero l’intero studio di Madsen. Testo integrale dello studio in: www.jpands.org/vol9no3/goldman.pdf
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VACCINI al MERCURIO - By Stefania Rimini  - ti14266@iperbole.bologna.it
(Testo del servizio trasmesso domenica 1 ottobre 2000 durante il programma "Report"
su Rai Tre) www.report.rai.it
Nei vaccini c’è il mercurio: è contenuto in un conservante che si chiama Tiomersale, ovvero timerosal, mercuriotiolato, etilmercuriotiosalicilato, sodio timerfonato. Lo si può trovare nei vaccini per il tetano, difterite e pertosse, epatite A, epatite B e quello per l’influenza.
Negli Stati Uniti l’ente di controllo sui farmaci, la FDA, ha intimato che il timerosal venga eliminato dai vaccini, già dal 99. In Italia invece ce lo teniamo fino al 2008.
Perché ?
Lo sanno negli ambulatori vaccinali delle USL, che c’è il mercurio nei vaccini ?
"Sì, era noto da tempo che esistevano questi composti mercuriali - dice la dottoressa Luisella Grandori, responsabile del centro vaccinale di una USL di Modena. "Non ce ne eravamo mai preoccupati perché la convinzione era che le quantità di mercurio contenute nei vaccini non fossero neanche in maniera dubitativa pericolose.
Anche il nostro Ministero della Sanità Italiano ci aveva tranquillizzato al riguardo
".
Ma qual è la quantità pericolosa ?
In America le autorità sanitarie si sono attivate perché si è visto che somministrando molti vaccini tutti insieme si superavano le soglie di sicurezza. In Italia invece il nostro Ministero della Sanità ci informa che si tratta di quantità di mercurio estremamente piccole, non in grado di determinare effetti dannosi. Ma da noi è stata fissata una soglia di sicurezza come in America ? No. Almeno, non ancora.
Come si fa a dire che la quantità non è pericolosa se non è stato determinato un livello di pericolosità ?
Forse, le nostre autorità si basano sui parametri internazionali.
E allora vediamo se in Italia siamo in regola almeno con le soglie di sicurezza internazionali, quando vengono somministrati ai bambini 25 microgrammi di mercurio con il vaccino  diftotetanica e 12,5 con quello dell’epatite B.
"Facendo la somma si vede che vengono assunti 37,5 microgrammi di mercurio" dice Andrea Valeri, medico omeopata, "una quantità che corrisponde a 70 volte la soglia di sicurezza fissata dall’Epa, l’ente di protezione ambientale americano".
Se prendiamo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che con 3,3 microgrammi per chilo sono meno restrittive, si vede che in Italia per un bambino di 5 chili le superiamo almeno di due volte.
Bisogna dire che l’OMS fissa un margine di sicurezza fino a 10 volte la soglia indicata, ma allo stesso tempo ammette che un neonato con i vaccini riceve dosi di mercurio che potrebbero destare preoccupazione e quindi approva la mossa delle autorità americane di far rimuovere il thimerosal dai vaccini.
Ufficialmente non ci sono prove di danni neurologici o renali causati dal thimerosal contenuto nei vaccini.
Il dubbio è: i danni da mercurio non risultano perché non si verificano o perché non vengono riconosciuti?
Prendiamo il caso della bimba Veronica Gozzi, di Parma: 48 ore dopo la vaccinazione antipertosse, comincia a sentirsi male. "Piangeva in continuazione, poi ha avuto un blocco psicomotorio" dice la madre, Ivana Gozzi. "Abbiamo fatto la risonanza magnetica ed è risultato che ha avuto un danno al cervello. La cosa assurda è che proprio uno dei medici che 5 anni fa ci hanno rassicurato dicendo che non era un danno da vaccino, recentemente ci ha consigliato di far domanda di risarcimento per sospetto danno da vaccino".
I danni da mercurio si possono riconoscere solo se il personale medico è preparato a riconoscerli, ma nei fatti i medici NON sono informati ne’ sono competenti in materia !.
Secondo il dottor Andrea Valeri, questo non è il caso più frequente. "La problematica del mercurio è di difficile riconoscibilità, inoltre teniamo conto che l’esame di tossicologia non è neanche presente nella facoltà di medicina. Addirittura nel libro che consultano i medici per sapere i dosaggi dei farmaci, l’"Informatore farmaceutico", alla voce Anatoxal Dite Berna, vaccino diftotetanico, è riportato che c’è del mercurio, ma non è riportato quanto ce n’è".
Abbiamo cercato di avere un’intervista su questo argomento del mercurio nei vaccini con il nostro Ministero della sanità, ma ci è stata negata.
La motivazione è che i funzionari non hanno tempo o sono troppo timidi per rispondere di persona.
Ma al funzionario non era stato chiesto di venire in trasmissione, sarei andata io da lui e avrebbe dedicato massimo mezz’ora ad una pubblica informazione.
Nel fax inviatoci, leggiamo che il Consiglio superiore di sanità non autorizza motivi di allarme per eventuali rischi alla salute. Ma allora perché molte USL, pediatri e ospedali hanno scelto comunque di prendere delle precauzioni ?
"So che molte USL hanno fatto la scelta di vaccinare senza Tiomersal " ci informa la dottoressa Luisella Grandori. "Così come molti pediatri di base, soprattutto al Sud. Perché no ? Infatti una precauzione, soprattutto nei piccolissimi, è doverosa".
Quindi sarebbe possibile oggi in Italia vaccinare senza Tiomersal ? Sì.
E allora visto che si può, perché non somministrare solo vaccini senza Tiomersal ?
"La verità è che probabilmente esistono scorte consistenti di vaccini con Tiomersal che devono essere utilizzate" dice Claudia Benatti dell’associazione Vaccinetwork. Ma allora togliere il mercurio dai vaccini sarebbe un problema economico ? "No, non è un problema di scorte da smaltire" contesta la dottoressa Grandori. "Si potrebbe vaccinare senza Tiomersal ma bisogna fare tre iniezioni invece di due, e questo per alcune USL può costituire un problema organizzativo. Se noi avessimo oggi disponibile come hanno in America un vaccino antiepatiteB senza tiomersal, noi potremmo fare tutte le vaccinazioni senza somministrare alcun mercurio. Se ci fosse un motivo di allarme, noi come azienda USL non avremmo nessun problema a cambiare il vaccino così come abbiamo fatto per il polio".
La polio ? Perché, cos’è successo con l’antipolio ? Andiamo a vedere: nella primavera del 99 le nostre autorità hanno cambiato strategia vaccinale. Ora si fanno le prime due dosi di antipolio con un tipo di vaccino, il Salk, che non provoca la malattia. Con il vaccino tipo Sabin infatti si erano verificati 13 casi in 10 anni di polio contratta dal vaccino stesso.
Anche della vaccinazione con l’antipolio Sabin si diceva che non era pericolosa.
"E pensare che lo avevo anche chiesto, al momento della vaccinazione, se questi vaccini sono veramente sicuri: mi avevano detto che tutt’al più poteva venirgli la diarrea" ricorda Cinzia Miniucchi, di Rieti. Suo figlio Mattia due giorni dopo la vaccinazione si è paralizzato. "Questo vaccino Sabin poi non era più necessario da tanto tempo, perché da molti anni non si verificano casi di polio da virus selvaggio. E allora mi chiedo: perché lo Stato ha voluto ammalare i nostri figli ?".
Giriamo la domanda al Ministero della Sanità. Poiché ci hanno detto che i funzionari sono troppo impegnati o troppo timidi per rispondere di persona, dobbiamo leggervi il solito fax, che dice che la vaccinazione contro la polio non è mai stata sospesa in Italia, anche se dal 1988 non si registrano casi, perché il rischio di importazione del virus rimane alto anche a causa degli immigrati irregolari.
Si riconosce che dopo il cambiamento del vaccino non si è più ammalato nessuno a causa del vaccino stesso.
E a chi ci è già andato di mezzo, almeno viene dato un risarcimento ? Il risarcimento consiste in un vitalizio di circa un milione e duecentomila lire al mese, incassabile alla maggiore età. Alle famiglie viene rimborsato soltanto dal 6 al 10% delle spese attuali per le cure ai figli ammalati di polio.
Alcuni hanno preferito le vie legali, come Aldo Formis, di Casalmaggiore (Cremona), che si è visto riconoscere dal giudice un risarcimento di quasi 3 miliardi per la polio contratta dal figlio."Il giudice nella sentenza dice che noi non siamo stati un caso isolato, solo sfortunato" fa notare il signor Formis.
Quanti sono i casi accertati di danno da vaccino e quanti sono quelli che hanno fatto richiesta di indennizzo ?
A questa domanda , da noi formulata il 9 agosto al Ministero della Sanità, nel fax di risposta arrivato il 6 settembre ci rimandavano a un altro ufficio, e quando l’abbiamo fatto presente ci hanno risposto che dovevamo rimandare il fax e attendere l’indomani.
Abbiamo atteso ancora, ma questa risposta non siamo in grado di darvela perché non ci è mai arrivata.
Così come non è mai arrivata la legge sull’obiezione di coscienza alle vaccinazioni obbligatorie, che era stata annunciata ben due anni fa. E’ bloccata al Senato per "questioni tecniche". E intanto ecco cosa succede ai genitori che si rifiutano di far vaccinare i figli: rischiano di vedersi sottratta la patria potestà.
In Italia Non esistono vaccini monovalenti senza thiomersal (ad eccezione dei vaccini per la polio); solo negli Usa sono stati approvati e commercializzati questi prodotti, per ora irreperibili in Italia.
Cosa sono i Pentavaccini ?

I pentavaccini che moltissime Ausl cominciano ad utilizzare (permette più vaccinazioni in un unica somministrazione e permette così di raggiungere coperture vaccinali molto alte anche per le vaccinazioni facoltative, spacciandole per obbligatorie) hanno foglietti illustrativi molto scarni; in Italia, da qualche tempo, i foglietti illustrativi dei vaccini approvati dal Ministero della Sanità contengono informazioni pressoché nulle.
Occorre comunque sottolineare che i pentavaccini in commercio sono diversi tra loro.
Occorre comunque distinguere tra controindicazioni (situazioni di salute che non permettono la vaccinazione) ed effetti collaterali (reazioni o complicanze che compaiono dopo e a causa della vaccinazione).
  • Tra le controindicazioni ci sono sicuramente le forme di allergie a componenti del vaccino (per questo è importante possedere il foglietto e leggere la composizione chimica), malattie neurologiche evolutive, forme di asma, IgE elevate (quindi situazioni di atopia e allergia), stati di immunodepressione dovuti ad uso di cortisonici o corticosteroidi, ecc. In questi casi occorre molta prudenza nel valutare l’opportunità della vaccinazione.
Tra gli effetti collaterali invece sui foglietti più recenti di solito si trovano solo: febbre, gonfiore, nausea, anoressia, disturbi del sonno e solo in alcuni si accenna a possibili disturbi neurologici.
La verità è che questi pentavaccini non sono mai stati sperimentati (non si fanno sui vaccini studi in doppio cieco confrontando un gruppo di vaccinati e un gruppo di non vaccinati) e sono di troppo recente introduzione sul mercato per verificarne gli effetti sulla popolazione. In merito comunque ai singoli componenti (es. per: tetano, haemophilus B, epatite B, ecc) vedere gli allegati Bugiardini (foglietti accompagnatori).
E’ possibile richiedere una vaccinazione alla volta ?
Si può richiedere l’antipolio di tipo Salk, il vaccino epatite scegliendo tra Engerix B e Recombivax Hb, il vaccino difterico e antitetanico. Poiché attualmente in Italia tutte le Asl utilizzano i vaccini contro difterite e tetano in unica somministrazione bivalente, se li si vuole somministrare separatamente occorre farsi fare una ricetta dal medico e acquistarli in farmacia. Si tratta del H-Adiftal per la difterite e del Tanrix o dell’Imovax Tetano per il tetano.
I vaccini antipolio (tutti) non contengono thimerosal; il solo altro vaccino che non contiene thimerosal è il Ditanrix (difto-tetanico), ma contiene timerfonato di sodio, altro composto del mercurio.
Sulla somministrazione polivalente dei vaccini esiste una questione tuttora apertissima. E’ di recentissima commercializzazione una serie di esavalenti, vaccini che contengono anche vaccini facoltativi – che non possono essere spacciate per obbligatorie per il fatto che sono accomunate a quelli obbligatori; la quarta obbligatoria si somministra a parte – i cui effetti sulla popolazione pediatrica potranno essere constatati solo tra anni e solo nel caso si verifichi una corretta farmacovigilanza, cosa non scontata, per il fatto che i medici non conoscendo le relazioni fra vaccini e loro danni non sono  in grado di segnalarle all’ufficio competente.
La somministrazione polivalente dei vaccini (siano essi in unica formulazione o somministrati l’uno dopo l’altro in un’unica seduta vaccinale) può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario.
Non a caso quando un organismo si ammala non lo fa mai per quattro o cinque malattie contemporaneamente.
Secondo la letteratura scientifica attuale e i pareri di esponenti della comunità scientifica la somministrazione polivalente potrebbe indurre reazioni cosiddette "autoimmuni", cioè l’organismo arriverebbe a produrre auto-anticorpi ossia anticorpi che, non riconoscendo più il "vero nemico" da aggredire, aggredirebbero la funzionalità di organi interni del paziente (es. demielinizzazioni, less, alterazioni ematologiche, ecc).
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Alcuni aspetti nascosti del rapporto rischio/beneficio dei vaccini di Eugene Robin, medico;
Professore Emerito, Facoltà di Medicina dell’Università di Stanford, California

"Vorrei sottolineare alcuni aspetti del problema vaccini che hanno poco o niente a che fare con la scienza formale coinvolta nello sviluppo dei vaccini ma che sono cruciali nella valutazione del rapporto rischi-benefici degli specifici vaccini. Vorrei anche sottolineare alcuni fattori sociali che sono cruciali per il successo o fallimento di ulteriori vaccini. Vorrei anche sottolineare che l’approccio corrente per valutare il rapporto rischi-benefici dei vaccini è generalmente inadeguato e non ottimale, sia staticamente che dinamicamente, in particolare con il passare del tempo.
Questo, dunque, pone un imperativo. Come si possono dimostrare i benefici del vaccino e come i suoi rischi possono essere accuratamente quantificati – informazioni queste che sono la chiave del processo educazionale ?
L’approccio scientifico a queste quantificazioni sarebbe l’effettuazione di prove cliniche controllate, adeguate, prospettiche, randomizzate in cui una metà di un gruppo accuratamente selezionato riceve il vaccino e l’altra metà riceve un placebo. Queste prove non solo misurerebbero l’indice di protezione procurato dal trattamento ma misurerebbero anche gli eventi avversi associati all’uso del vaccino.
Triste a dirsi, ma tali studi non sono stati fatti per la maggior parte dei vaccini comunemente usati e manca una precisa conoscenza in particolare dei rischi.
Cosa dunque possiamo insegnare al pubblico, se noi stessi, la comunità medico-scientifica, non abbiamo fatto gli studi appropriati e richiesti ? Inoltre, nel caso dei vaccini, c’è un altro problema, il cambiamento del rapporto tra i casi di malattia trasmessa e le complicazioni causate dal vaccino. Questo processo può essere chiamato punto "cross-over" e può essere illustrato come segue. Consideriamo che diventi disponibile un vaccino altamente efficace e come risultato, con il passare del tempo, ci sia un progressivo decremento dell’incidenza della malattia e, quindi, della mortalità e altre complicazioni associate alla malattia. Comunque, uniformando la situazione, la percentuale di eventi avversi (complicazioni) associati al vaccino rimane costante. Si raggiungerà un punto, il punto "cross over", dove l’incidenza delle complicazioni da vaccino per ogni paziente sarà piè alta rispetto alle complicanze della malattia.
A questo punto, per gli individui, la cosa piè saggia sarà rifiutare il vaccino. Comunque, per la società, può essere utile continuare la vaccinazione per prevenire recrudescenze della malattia nella popolazione in generale.
Certo che, senza i dati ottenuti da studi clinici prospettici, randomizzati e controllati è impossibile definire il punto "cross over".
E quindi il punto "cross over" muterà nel tempo in modo che nuovi studi epidemiologici possano essere fatti.
Ma ricordiamo che noi abbiamo giurato di essere onesti e accurati e disponibili con i membri della nostra società.
Noi dobbiamo informarli sempre della posizione del punto "cross over". Questo, certo, ripropone la questione di chi deve decidere se un vaccino deve essere usato. Potrebbe succedere che sia un beneficio per la società continuare ad usare il vaccino in modo che non ci siano recrudescenze della malattia. Ma questo potrebbe essere dannoso per l’individuo anche se utile alla società. E cosa fare se l’individuo è un bambino ? Dobbiamo dire ai genitori che l’uso del vaccino non è nel migliore interesse del bambino ma per il bene della società ?
Cosi "noi esponiamo il bambino ad un rapporto rischi-benefici a lui non favorevole.
La domanda finale riguarda la scelta informata. Io credo che il termine "consenso informato" sia condiscendente e suggerisca che il medico è in una posizione scientifica superiore per suggerire una data azione ai membri individuali della società. Noi abbiamo visto che nel caso dei vaccini spesso non è questo il caso. La scelta informata è un termine meno condiscendente rispetto a quanto accade in altri casi.
Il procedimento della scelta informata dovrebbe includere la trasmissione di precise e accurate informazioni sulle aree di incertezza e ignoranza dell’attuale scienza medica. Un vero procedimento di scelta informata dovrebbe, per esempio, porre seri dubbi circa la vaccinazione nei bambini per l’epatite B. Ma non è questo il luogo nè il momento per tale discussione. In ogni caso gli scienziati che sviluppano i vaccini dovrebbero dare grande credito e rispetto ai loro lavori pionieristici. Ma bisogna ricordare che una volta che è disponibile un vaccino promettente, questo deve essere l’inizio non la fine del processo.
Accurati accertamenti sul rapporto rischi-benefici dei vaccini sulla base di studi clinici controllati, prospettici e randomizzati dovrebbero essere obbligatori. Per certi pressanti problemi, (es. AIDS) potrebbe essere utile abbreviare questo passo. Comunque una decisione simile non deve essere presa alla leggera.
Un processo educazionale che coinvolga il pubblico dovrebbe parlare dei rischi e delle incertezze che sono descritte cos"come dei potenziali benefici.
La sospensione del diritto alla scelta informata potrebbe essere attuato solo in caso di circostanze veramente gravissime e solo da un gruppo che rappresenti la società per intero e non soltanto da pochi scienziati, medici e burocrati. Noi dobbiamo essere onesti e ammettere che non conosciamo l’impatto della somministrazione multipla di differenti vaccini sui bambini molto piccoli o, comunque, su tutti.
Infine, valutazioni cliniche continue e rigorose di un vaccino somministrato devono essere obbligatorie".
Il pediatra di base non è tenuto a somministrare le vaccinazioni che vengono effettuate di prassi alla Ausl.
Si può chiedere di somministrare a suo figlio un vaccino alla volta: antipolio, antidifterite, antitetano, antiepatite B. Poiché l’antidifterite e antitetano si trovano solitamente in unica formulazione, si dovranno procurare in farmacia i vaccini monovalenti.
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Esistono in Italia vaccini SENZA Mercurio ?
Attualmente in Italia sono disponibili solo vaccini combinati senza mercurio (quattro, cinque e presto anche sei vaccini in un’unica iniezione); tali combinazioni contengono i vaccini obbligatori e anche i due vaccini facoltativi antihaemophilus B e antipertossico; esiste inoltre il problema, sempre sottovalutato dalle istituzioni sanitarie, del sovraccarico vaccinale dato dai vaccini polivalenti.
Se un genitore vuole somministrare al proprio figlio solo i vaccini obbligatori non ha scelta, poiché non esistono antidifto-tetanici e antiepatite B senza mercurio. L’antipolio Sabin e Salk è sempre stata priva di thimerosal.
Ora i genitori dovrebbero farsi sentire presso i medici e il ministero per richiedere vaccini più sicuri.

Ecco la posizione ufficiale dei pediatri americani perchè venga TOLTO il mercurio dai vaccini

Pubblichiamo il documento integrale apparso nel luglio del 1999, firmato dalla Accademia di Pediatria Americana (AAP), che sostiene la necessità di eliminare il mercurio (thimerosal) dai vaccini.
Il documento è molto importante per questi motivi :
da informazioni dettagliate sul thimerosal e sul contenuto in mercurio ( circa il 50 % ) del thimerosal
da informazioni dettagliate sulla tossicità del mercurio
da informazioni dettagliate sulle soglie di tossicità da non superare per non mettere a rischio
la salute dei bambini a cui vengono praticate le vaccinazioni ; queste soglie sono :
0, 1 microgrammi per kg. al giorno ( soglia fissata dall’ EPA, ente per la protezione ambientale americano)
0,3 microgrammi per kg. al giorno ( soglia fissata dall’ ATDSR, agenzia federale americana per le sostanze tossiche)
0,4 microgrammi per kg. al giorno ( soglia fissata dall’ FDA, ente federale americano per i farmaci)
queste soglie differiscono lievemente l’una dall’altra, come capita normalmente anche per altre sostanze tossiche. Poiché però il mercurio è contenuto nei vaccini somministrati a tutti i bambini di pochi mesi, è prassi consolidata prendere come parametro da non superare la soglia più bassa. 
Vaccinetwork ha quindi correttamente preso come riferimento la soglia dell’ EPA: in tal modo il valore da NON SUPERARE per il mercurio, per un bambino di 3 mesi ( peso medio 5 kg) è di 0,5 microgrammi .
Un bambino italiano, eseguendo le vaccinazioni obbligatorie, ne assume almeno 37,5 microgrammi (12,5 microgrammi dall’antiepatite, 25 dall’anti-difterite-tetano) . Occorre precisare che :
TUTTI i vaccini epatite per uso pediatrico in uso in Italia contengono 12,5 microgrammi di mercurio
TUTTI i vaccini difterite ed anti-tetano per uso pediatrico in uso in Italia contengono 25 microgrammi di mercurio
la situazione , come si vede, è decisamente pericolosa : tutta la popolazione infantile italiana è sottoposta al rischio di tossicità da mercurio eseguendo le vaccinazioni obbligatorie.
E’ vero che con particolari combinazioni , ed utilizzando anche vaccini NON obbligatori, si possono anche oggi fare vaccinazioni senza praticamente mercurio, ma consideriamo inaccettabile che i genitori che facciano la scelta ( che giudichiamo perfettamente motivata , perché i vaccini non obbligatori presentano altri rischi) di fare SOLO le vaccinazioni obbligatorie debbano sottoporre i loro bambini ad un rischio di tossicità di mercurio .
La giustificazione ufficiale che dice " tanto i danni da mercurio non si vedono " è assolutamente inaccettabile , in quanto :
a – il mercurio produce una quantità enorme di sintomi diversi, per cui molti dei sintomi insorti dopo le vaccinazioni possono essere dovuti , in toto od in parte al mercurio
b – come testimoniano tutti i case-reports riportati su questo sito, molto raramente i medici delle ASL segnalano i sospetti effetti collaterali insorti dopo le vaccinazioni : in tal modo, anche se ci sono dei casi di sospetta tossicità da mercurio, questi semplicemente non vengono riconosciuti e segnalati
l’Accademia dei Pediatri Americani, in unione con la FDA e con il servizio di salute pubblica americano, ha fatto la scelta di fare circolare i dati sulla tossicità del mercurio e di promuovere la rapida eliminazione del mercurio dai vaccini.
Dal settembre 1999, sono in commercio negli USA vaccini per l’infanzia senza mercurio. Le istituzioni sanitarie italiane ( ministero della sanità, Istituto superiore di Sanità) hanno scelto invece la strada del silenzio e del lasciare la situazione esattamente come prima. La Società Italiana di Pediatria (v. intervista sul corriere salute del 22\10\2000 ha scelto di dire che " non c’è nessun pericolo". Crediamo a questo punto che l’atteggiamento delle istituzioni e della medicina convenzionale italiana si commentino da soli.
Riportiamo il documento integrale dell’ AAP (il grassetto è del curatore) :
http://www.aap.org/policy/re9935.html
Tabella del contenuto di Thiomersal (mercurio) nei vaccini licenziati in USA
Tabella del contenuto del Mercurio nei Vaccini che si trovano in Italia
Il 13 novembre 2000 quali erano le disposizioni del Ministero della Sanita’ in materia di Eliminazione del Mercurio dai Vaccini ?
Erano quelle pubblicate gia’ da due settimane sulla gazzetta ufficiale e prescrivevano che bisogna "incoraggiare l’uso di vaccini privi di mertiolato" ovvero mercurio.
Allora sono i giornalisti a fare del terrorismo o sono le Asl che non si documentano ?
Gia’ da oggi e’ disponibile il vaccino esavalente senza mercurio ed entro fine marzo 2000 si potranno avere l’antiepatite B singolo Engerix B e Recombivax B senza Thiomersal. Poi NON sara’ piu’ possibile
Basta solo che le Asl ne facciano richiesta. E con il decreto del 26 ottobre, ai genitori che vogliono un vaccino senza mercurio non si puo’ piu’ dire di no.
E per quei genitori che invece sono contrari all’obbligo di vaccinare i propri figli, com’e’ andata a finire ? Siamo andati alla Commissione Sanita’ del Senato per capire che fine ha fatto la legge sull’obiezione di coscienza alle vaccinazioni, annunciata ben 2 anni fa.
Francesco Carella, presidente della Commissione Sanita’ del Senato:
"La legge e’ ferma perche’ una parte del mondo scientifico si mette di traverso, non escludo che poi ci siano anche interessi economici da parte delle aziende. Inoltre qui in Commissione Sanita’ sono state presentate proposte di legge di segno opposto: ce n’e’ una ad esempio che propone di rendere obbligatorie anche le vaccinazioni che oggi sono facoltative, come l’antimorbillo e l’antirosolia, e quindi diventa molto difficile raggiungere una mediazione".
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NON E’ solo il MERCURIO il NEMICO da BATTERE
Frequentemente si sente parlare di "chelazione" per eliminare i metalli tossici dall’organismo dei bambini affetti da "sindrome autistica" ma non sempre è una terapia consigliabile, a volte può creare accumulo a livello renale ed epatico con conseguenze facilmente immaginabili.
Il "problema mercurio" è riferibile alla sua azione, anche in microdosi, sulle catene aminoacidiche leganti le molecole del sistema HLA e la relativa rottura dei ponti disolfuro delle stesse: reazioni allergo-immunologiche. Non è quindi la "chelazione"la panacea, ma la sostituzione dei metalli tossici con lo zinco nei recettori specifici e la sua trasformazione in enzima che interviene nelle funzioni mitocondriali.
Commento NdR: questi studi dimostrano e confermano cio’ che insegniamo da decenni e cioe’ che i Vaccini producono nei soggetti sottoposti a quelle infauste pratiche in-sanitarie, spacciate per tecniche preventive, Malnutrizione con perdita di fattori vitali essenziali alla vita sana, alterazione e perdita di: flora batterica autoctona, vitamine, minerali, proteine vitali), oltre alle mutazioni genetiche occulte, immunodepressioni, intossicazioni, infiammazioni e contaminazioni da virus e/o batteri pericolosi che nel tempo possono produrre malattie le piu’ disparate ! – vedi: Contenuto dei vaccini
vedi Statistiche Istat sui vaccini
Consulenze e perizie per danni da vaccino dott.  M. Montinari
  + Interrogazione Parlamentare
Autismo, Vaccini, la prova
Il nuovo libro del dott. Massimo Montinari
Gli anticorpi che dovrebbero essere indotti da un vaccino NON indicano immunità. Ciò che mette molti medici in confusione è che parte della reazione nei confronti del vaccino porta alla produzione di anticorpi. Ciò è falsamente considerato immunità.

SE SIETE INTERESSATI A QUESTO ARGOMENTO POTETE APPROFONDIRE CON QUESTI LINK 

Continua in: Immunogenetica  Pag.2   Pag.3  Pag. 4 Bibliografia
vedi anche: Ruolo dei Vaccini nella Guerra del Golfo 
Contenuto dei Vaccini 
  Uranio e Vaccini – 1  
Uranio e Vaccini – 2 
 Guerra del Golfo, Uranio o Vaccini ?
Interrogazione Parlamentare 1
Interrogazione Parlamentare 2
Articoli di giornale
Pag. 1 + Pag.2
Vaccini e militari ammalati
Articoli su Uranio e Vaccini
Non e’ l’uranio ma sono i Vaccini
Commissione Parlamentare – 1
Commissione parlamentare – 2


VACCINI al MERCURIO Timerosal (vaccini che  contengono il mercurio) Contenuto dei Vaccini + Vaccini sicuri ? NO ! Alluminio nei Vaccini Vedi i "BUGIARDINI" (Foglietti accompagnatori dei Vaccini)
VACCINAZIONI di MASSA – il CRIMINE delle Vaccinazioni nel Mondo
Autismo, Mercurio e Business Meningite dai vaccini Negli USA dal 1988 le vaccinazioni si sono triplicate ed i casi di Autismo sono aumentati del 270 % !! Falsita’ della medicina ufficiale  +  1000 studi sui Danni dei Vaccini + Malassorbimento
NON verranno piu’ ritirati i vaccini al Mercurio ? + Neurotossicita’ del Mercurio
Mercurio nei Vaccini 1 + Mercurio nei Vaccini 2 + Mercurio 4
Mercurio 5  +  Mercurio 6 + Mercurio 7  +  Metalli Tossici nei Vaccini
MERCURIO nelle AMALGAMI dentali
Dossier sul danno del Mercurio e quello delle amalgami
http://www.epa.gov/mercury/pdfs/OAR-2002-0056-2589.pdf Come distruggere in maniera scientifica il sistema immunitario, con i Vaccini
 
IMPORTANTE
: questo pdf: http://www.dipmat.unipg.it/~mamone/sci-dem/nuocontri_1/debernardi.pdf
Danni Biologici dei Vaccini e Cure (dott. M. Montinari
Danni dei Vaccini (testimonianze)
Nanoparticelle.it
 Illusoria la copertura vaccinale
Medici pagati dall’industria dei Vaccini
Caso Tremante  
Risarcimento Danni da Vaccino
Esami indispensabili, prima di vaccinare


VACCINI AL MERCURIO (Aggiornamento) – Video: http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90050,00.html
http://www.report.rai.it/RaiDue/RE/ram/vid20010301.ram
Stop al mercurio

Fonte: http://www.mednat.org/vaccini/mercurio_neivaccini.htm

VACCINAZIONE BAMBINI : DAL 2008 E' UNA LIBERA SCELTA





IMPORTANTE DAL 2008 IN  PIEMONTE - TOSCANA  e VENETO   le vaccinazioni NON sono PIU' Obbligatorie,  quindi nessun problema (per chi si oppone) neppure per la scuola

Se per caso qualche asilo NON accetta i bambini, occorre denunciarli all'autorita' giudiziaria per azioni antiCostituzionali - Per le altre regioni italiane, se non vengono accettati a scuola senza certificato di vaccinazione, occorre anche in questo caso denunciare il caso perche' in Italia vi sono leggi discriminatorie  e NON tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge !

14.07.2006 - Le vaccinazioni obbligatorie diventano facoltative anche in Trentino
Vaccinazioni: stop alle sanzioni amministrative anche a Brescia
 08.06.2006 - La Regione Toscana regola il dissenso: all'asilo anche senza vaccinazioni
 26.05.2006 - Il Piemonte cancella i vaccini obbligatori
 06.02.2006 - Il Veneto verso i vaccini facoltativi e cadrà l'obbligo dei vaccini
 01.11.2006 - Puglia, leggere la sentenza del tribunale, qui sotto:
Vince la libertà terapeutica del "vaccino libero"  - Ottobre 2006

Ora nelle altre regioni italiane chi si sottrae alla profilassi rischia ancora l'espulsione dalla scuola
In regione Piemonte e Toscana e' caduto l'obbligo dei vaccini, quindi NON e' piu' possibile che i soggetti non vaccinati vengano respinti all'iscrizione alla scuola, materna fino alla superiore-Universita'.
Se per caso qualche asilo NON accetta i bambini, occorre denunciarli all'autorita' giudiziaria per azioni antiCostituzionali - Per le altre regioni italiane, se non vengono accettati a scuola senza certificato di vaccinazione, occorre anche in questo caso denunciare il caso perche' in Italia vi sono leggi discriminatorie  e NON tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge !
Sapete di cosa e' morto lo scopritore della penicillina A. Fleming ?
........per una vaccinazione per il Tifo.....!!!

Rivoluzione nel nuovo piano di prevenzione in Piemonte
Fonte: La Stampa - Lunedì, 29 maggio 2006
Piemonte
cancella le vaccinazioni obbligatorie.

Prima Regione in Italia, la seconda e' la Toscana, abolisce con una rivoluzione storica le iniezioni «per legge» e riordina in due sole categorie la distinzione «obbligatorie», «consigliate» e «facoltative», fonte di confusione e incertezza per mamme e papà. Esisteranno solo vaccini «prioritari» e non. Spariscono multe e denunce al Tribunale per i minorenni, per far posto alla formazione: i genitori che decideranno di non sottoporre i figli ai vaccini finora obbligatori contro difterite, tetano, polio ed epatite B saranno invitati a partecipare a un ciclo di lezioni sull'importanza dell'immunizzazione. Così la Regione avrà assolto il suo dovere di promozione della salute, ma non interferirà poi nella scelta consapevole delle famiglie.
Il nuovo «Piano di promozione delle vaccinazioni» viene presentato oggi, ma «La Stampa» è in grado di anticiparlo. Sessanta pagine approvate il 10 aprile scorso al termine di un lungo lavoro che ha visto, fra l'altro, impegnato un consiglio di saggi: un pediatra, un procuratore della Repubblica in pensione, un medico legale e un eticista valdese.

        Vittorio Demicheli è il responsabile della Sanità pubblica del Piemonte: «Le vaccinazioni - spiega - costituiscono un'attività fondamentale per la prevenzione. Ma è dimostrato che il vecchio concetto di "facoltativo" veniva interpretato come sinonimo di "inutile", mentre l'imposizione era criticata. Il termine "prioritario" creerà un atteggiamento nuovo da parte delle famiglie». Tra i motivi che hanno convinto il Piemonte a cambiare rotta c'è poi una constatazione: «Il Tribunale per i minorenni di Torino ha deciso di non voler più essere informato delle vaccinazioni obbligatorie non fatte, a meno che questo non si accompagni a maltrattamenti in famiglia. Inutile, quindi, continuare a denunciare e multare i "fuorilegge". Per chi contesta da sempre i vaccini, è un motivo in più per alimentare la crociata. Per le Regioni, solo uno spreco di tempo e denaro per contrastare ricorsi che nel 50 per cento dei casi vengono vinti dalle famiglie. Nessuno cambia idea, e si arricchiscono solamente gli avvocati».

        Dall'obbligo al diritto. Ecco il nuovo approccio. «Far capire, non costringere», dice Demicheli, che ha tradotto nel Piano 2006 l'invito del ministero a «incrementare gli interventi di ordine strutturale, organizzativo, formativo e comunicativo per consentire l'evoluzione della politica vaccinale dall'ambito degli interventi impositivi a quello della partecipazione consapevole delle famiglie».

"
Promozione delle vaccinazioni: l’offerta vaccinale in Piemonte e’ stata semplificata superando gli attuali vincoli di legge (che distinguono fra vaccinazioni obbligatorie e facoltative e che prevedono sanzioni per gli inadempienti) e isituendo due sole modalita’:

       - vaccini prioritari (offerti in modo attivo e gratuitamente)
 - tutti gli altri vaccini (disponibili nelle aziende sanitarie a prezzo di costo)"

FONTE http://www.regione.piemonte.it/sanita/comunicati/dwd/piano_vacc.pdf

venerdì 1 ottobre 2010

LATTE IN POLVERE....USARE CON CURA

Il marketing dei sostituti del latte materno
Adriano Cattaneo, Epidemiologo, Burlo Garofolo, Trieste
 
To monger: commerciare, vendere, trafficare. Disease mongering: inventare malattie per farne commercio. Uno sport talmente alla moda che la prestigiosa rivista elettronica PLoS Medicine vi ha dedicato un numero speciale ed ospita sul suo sito un’interessantissima collezione di articoli [1]. Uno sport non nuovo. Ray Moynihan e Alan Cassels ci hanno scritto un libro [2]. Nell’introduzione riportano alcune frasi da un’intervista che Henry Gadsen, all’epoca direttore della compagnia farmaceutica Merck, concesse trent’anni fa alla rivista Fortune: “Il nostro sogno è quello di produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque. É un peccato che io non sia stato in grado di rendere la Merck simile a Wrigley (produttore di chewing gum, ndr).” Ma Henri Nestlé aveva anticipato Gadsen di oltre un secolo. Nel 1867 aveva salvato la vita ad un neonato prematuro, la cui madre era gravemente ammalata e non in grado di allattare il figlio, con “un latte svizzero intero ed un’aggiunta di cereali cotti al forno con un procedimento speciale di mia invenzione”, un prodotto che egli stesso denominò farina lattea. L’anno seguente Henri Nestlé dovette aprire un ufficio a Londra per gestire ordini in costante aumento. Nel giro di cinque anni esportava in Australia e Sud America. Nel 1874 vendette la sua compagnia per un milione di franchi svizzeri. La Nestlé continuò ad espandere, e diversificare, il suo mercato fino a diventare quella che oggi conosciamo: la più grande multinazionale degli alimenti e sicuramente la prima nel settore degli alimenti per lattanti e bambini. In Italia è presente con il proprio marchio e con il marchio Guigoz. Ma grandi affari in questo settore li fanno anche:
·    la francese Danone, presente sul mercato europeo ma anche africano, sudamericano, russo e mediorientale. Fino a poco tempo fa era presente in Italia con il solo marchio
   Blemil, ma poi ha acquistato l’olandese Numico, diventando seconda al mondo dopo la Nestlè, ed è ora presente in Italia con i marchi Nutricia, Milupa e Mellin, ed in altri paesi anche
   come Cow & Gate e Dumex;
·    la tedesca Humana, che controlla anche la spagnola Milte, presente anche come Milte Italia, e Hipp, quest’ultima in rapida espansione nei mercati dell’est europeo;
·    la Plasmon, controllata dalla multinazionale americana Heinz, conosciuta anche per i marchi Dieterba e Nipiol (Farley in altri paesi);
·    la Mead Johnson, controllata dalla multinazionale farmaceutica angloamericana Bristol-Myers Squibb, che afferma di essere leader mondiale con i prodotti della serie Enfamil;
·   alcune aziende italiane minori come Chiesi, Dicofarm, Syrio, Medifood e Sicura;
·   la Wyeth (recentemente acquisita da Pfizer) e la Abbott-Ross, due multinazionali USA del farmaco che, con la Mead Johnson e la Gerber (prima Novartis, ora Nestlé), dominano il
   mercato nordamericano, ma non sono presenti, se non sporadicamente, in Italia;
·   le giapponesi Meiji, Morinaga e Snow che contendono alle altre multinazionali il mercato asiatico;
·   le new entries russe (Nutritec) e cinesi (Guangdong Yashili, Hangzhou Beingmate, Jianqxi Meilu, Sanlu, quella dello scandalo melamina) che per il momento si limitano a sgomitare con le
   multinazionali per un posto al sole.
Com’è possibile che un prodotto inventato per salvare una vita in casi gravi sia diventato di uso comune per mamme e bambini che non ne hanno bisogno, sostituendo tra l’altro un prodotto a costo zero, ecologico e qualitativamente inarrivabile come il latte materno? A quest’espansione hanno sicuramente contribuito fattori sociali come il passaggio dalla famiglia estesa a quella nucleare ed il progressivo inserimento della donna nel mondo del lavoro. Ma un ruolo importante l’ha avuto il “mongering”, l’invenzione di un bisogno inesistente per “vendere ai sani”.

Il marketing dei sostituti del latte materno 
         
La foto a sinistra mostra come già nel 1893, a Roma in Piazza Colonna, dietro le “prime torreggianti lampade elettriche”, fosse ben visibile una pubblicità della farina lattea Nestlé, presentata come un alimento per bambini, non per bambini ammalati o figli di madri ammalate. L’immagine di destra è una pubblicità diffusa in Francia negli stessi anni. Anche in questo caso la “fresca felicità” della farina lattea è proposta per una madre ed un bambino del tutto normali. Era così in tutto il mondo: fin dall’inizio, nonostante il mito originario del prematuro cui Henri Nestlé aveva salvato la vita, i sostituti del latte materno sono stati proposti come il chewing gum, come prodotti per tutti. I produttori avevano già capito quello che Jean Baudrillard avrebbe descritto molto più tardi: che la pubblicità, da strumento d’informazione, poteva diventare potente strumento di persuasione occulta, volta ad influenzare i consumi, i comportamenti, le aspirazioni e addirittura i bisogni percepiti della gente [3].
Contemporaneamente all’invenzione e allo sviluppo dei sostituti del latte materno, nasceva e cresceva la moderna medicina scientifica. Una delle caratteristiche della quale era ed è la medicalizzazione, cioè il tentativo o la pretesa di sottoporre a controllo medico tutti gli eventi nella vita di un individuo che possono influenzare la sua salute. È successo con il parto, ed è successo con l’alimentazione dei lattanti e dei bambini. L’allattamento e lo svezzamento, che per millenni erano stati praticati in modo naturale, mediante la trasmissione intergenerazionale dei relativi comportamenti, diventano oggetto di attenzione da parte dei pediatri. Non potendo controllare quantità e qualità del latte materno, essi accolgono con favore l’idea di usare e prescrivere un sostituto. All’inizio, verso la fine del XIX° secolo, sono avversari dell’industria; ritengono infatti che spetti a loro, e non a “chimici” come Nestlé, Liebig e Mellin, stabilire la composizione del prodotto. Sono soprattutto i pediatri americani a lanciarsi nell’impresa e a sviluppare diverse “formule” per diluire e mescolare il latte di mucca con altri ingredienti, nel tentativo di renderlo adatto all’alimentazione del lattante. La parola “formula”, tuttora usata in inglese per indicare il latte artificiale ed ormai entrata in uso anche nel dizionario pediatrico italiano, nasce proprio a cavallo del XIX° e del XX° secolo alla Facoltà di Medicina dell’Università di Harvard. Attorno al 1920, tuttavia, la maggioranza dei pediatri, frustrata dalla complessità di prescrivere e preparare le formule proposte dalla varie scuole di pediatria, raccomandavano ormai le formule industriali.
Si forma così, per consolidarsi in seguito in tutto il mondo, una stretta alleanza tra le professioni sanitarie, pediatri in primis, ma non solo, e l’industria che produce e commercializza sostituti del latte materno. Alleanza che spazia dalla ricerca alla formazione ed alla prestazione di servizi, ma che in ogni caso l’industria integra nel suo sistema di marketing. Nonostante importanti riviste mediche americane, inglesi e tedesche pubblichino fin dall’inizio del XX° secolo articoli che mostrano come i bambini alimentati con latte di formula abbiano una mortalità, e più in generale uno stato di salute e nutrizione, peggiore di quella dei bambini allattati al seno, l’alleanza si estende e si rafforza. Attualmente l’industria finanzia gran parte della ricerca sull’alimentazione infantile, la quasi totalità dei congressi pediatrici e su argomenti e per professioni affini, molti corsi di formazione, e una parte delle risorse necessarie per il funzionamento dei reparti ospedalieri e degli ambulatori pediatrici. Contribuisce anche alla vita delle associazioni professionali e non lesina regali di vario tipo, da costose ed esotiche vacanze alle penne che l’operatore usa per stilare le sue ricette. Questo connubio è talmente stretto e talmente strutturale da renderne difficile lo smantellamento; non è né facile né immediato, infatti, sostituire con finanziamenti pubblici o individuali l’immensa quantità di denaro sborsata dalle multinazionali. Ma, soprattutto, è considerato “naturale” dalla maggioranza degli operatori sanitari, fin dal periodo della loro formazione nelle varie facoltà; pochi sono quelli che prendono coscienza dell’intrinseco conflitto d’interessi e del fatto di essere usati come inconsapevoli strumenti di marketing. 
Si stima che per ogni dollaro speso dall’industria per il marketing dei suoi prodotti tramite gli operatori sanitari vi sia un ritorno di cinque dollari. Ciò avviene in parte direttamente, cioè per le stesse prescrizioni mediche e per l’uso dei prodotti promosso all’interno dei servizi sanitari. Ma non è probabilmente il meccanismo più importante. Molto più importante è l’immagine. La figura in basso a sinistra mostra una pubblicità diffusa in Brasile nel 1948; la parola chiave è “confiança”, fiducia. Associando un latte in polvere ad un camice bianco, si promuove tra i genitori, e le mamme in particolare, l’idea che il prodotto sia “approvato dal vostro medico di fiducia”. In Italia ormai non succede più, ma in molti paesi i sostituti del latte materno sono pubblicizzati al pubblico come “approvati dalla locale società di pediatria”. La Nestlé era arrivata ad usare, fino agli anni ’70, sue dipendenti vestite da infermiere per promuovere i suoi latti negli ospedali e nei centri di salute. Per rafforzare quest’immagine, le formule lattee erano etichettate come “umanizzate” o “maternizzate”, per far passare l’idea che fossero equivalenti al latte materno.

              

Questi aggettivi sono attualmente proibiti dalla nostra e da altre legislazioni. Ma l’industria li ha rapidamente sostituiti con altri “health and nutrition claims”, come esemplificato dalla figura in basso a destra. Si tratta di affermazioni su veri o presunti benefici conseguenti all’uso di un prodotto. Quelli della pubblicità rivolta ai pediatri italiani, riguardanti la prevenzione di manifestazioni allergiche, sono presunti, o addirittura falsi. Si basano infatti su articoli pubblicati oltre 20 anni fa dallo scienziato canadese RK Chandra, mai pienamente accettati dalla comunità scientifica internazionale e, si viene ora a sapere, basati su dati mai raccolti e totalmente inventati: uno dei molti esempi di frode scientifica [4]. Ugualmente presunti sono i miracolosi effetti sullo sviluppo cognitivo del bambino degli acidi grassi poli-insaturi ormai aggiunti a tutti i latti artificiali, e dei vari pre- e probiotici. Ma anche se le affermazioni fossero vere, è chiaro che l’industria le usa soprattutto per migliorare l’immagine del prodotto ed aumentarne le vendite. In ogni caso non rivela mai che, quando uno qualsiasi dei suoi prodotti è stato comparato al latte materno in studi controllati, il confronto ha sempre assegnato la vittoria a quest’ultimo. Per non parlare del confronto sui costi!


Che fare? 

Una volta che le madri, persuase che il loro latte sia insufficiente o inadeguato, provano il latte di formula, il mercato per lo stesso è assicurato. Il lattante che, avendo preso latte di formula, succhia meno latte materno, scatena infatti quel processo fisiologico che porterà la madre a produrne sempre meno, fino all’esaurimento. L’industria conosce alla perfezione questo meccanismo ed è per questo che concentra i suoi sforzi sulla donna che deve decidere come alimentare il figlio e sui primi giorni dopo il parto. Le forniture gratuite di latte formulato agli ospedali, ora proibite dalla legge ma ancora in voga, hanno proprio questo malefico scopo: rendere facilmente disponibile il sostituto del latte materno in modo che rappresenti per tutti, madri ed operatori sanitari, la facile ed immediata soluzione all’apparire del minimo problema con l’allattamento al seno. Il marketing non è il solo responsabile di questi problemi; fanno sicuramente la loro parte operatori sanitari non adeguatamente preparati a mettere in atto routines e pratiche che favoriscano l’allattamento. Ma se almeno in parte è responsabile, bisogna porvi dei limiti, a salvaguardia della salute pubblica. Non bisogna infatti dimenticare che nelle popolazioni a basso reddito si stimano ad oltre un milione i bambini che muoiono perché non allattati al seno. E si tratta solo della punta dell’iceberg; sotto la superficie ci sono decine di milioni di bambini ammalati e denutriti. La situazione non è così tragica nelle popolazioni a reddito medio/alto, ma anche in Italia e negli altri paesi ad alto reddito madri e bambini che non allattano stanno in media peggio di quelli che allattano.
Questi limiti sono stati posti, fin dal 1981, dal Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, approvato in sede OMS dall’Assemblea Mondiale della Sanità con il voto favorevole di tutti i paesi, meno gli Stati Uniti. Assieme alle successive pertinenti risoluzioni, votate a stragrande maggioranza ogni due anni dalla stessa Assemblea, il Codice Internazionale rappresenta un corpus di regole che, se tradotte in leggi nazionali ed applicate nella lettera e nello spirito, ci farebbero tornare al 1867, cioè all’uso dei sostituti del latte materno solo in casi di provata necessità. Purtroppo però non tutti i paesi membri dell’OMS hanno tradotto il Codice Internazionale in leggi nazionali. Al momento, solo una quarantina di paesi hanno una legge che rispecchia il Codice Internazionale al 100% o quasi, una trentina non hanno nessuna legge, i restanti 130 sono in situazioni intermedie ed hanno in generale leggi più deboli del Codice; l’Italia, assieme agli altri paesi dell’Unione Europea, è tra questi. Ma anche dove le leggi esistono, non è facile metterle in pratica. In parte a causa della debolezza dei sistemi giuridici e di controllo di molti paesi. Ma anche perché l’industria inventa sempre nuovi trucchi per aggirare la lettera e lo spirito del Codice Internazionale. Guardate la figura qui sotto (si tratta della faccia rivolta verso il paziente di un calendario per la scrivania del pediatra). Il Codice Internazionale proibisce di promuovere commercialmente qualsiasi sostituto del latte materno. Dal momento che si raccomanda di alimentare solo con latte materno il bambino fino a sei mesi compiuti, un cereale (come quello della figura) presentato come utilizzabile sotto i sei mesi è un sostituto del latte materno. La sua pubblicità costituisce una violazione del Codice Internazionale. Ma notate la sottigliezza: la pubblicità non cita l’età del bambino, dice soltanto che quando la mamma nota che il figlio mette spesso le mani alla bocca, allora è pronto per il suo “primo gentile alimento”.

Notare che stiamo parlando ancora una volta di mamme e bambini perfettamente sani. È evidente che se non riusciamo a porre un freno alla fantasia ed all’enorme quantità di denaro (tra il 10% ed il 20% del budget complessivo) che l’industria è disposta a spendere in marketing, avremo sempre una spinta ad usare il latte di formula come chewing gum. Questo freno deve agire ad ogni livello, ma dev’essere azionato soprattutto nell’interfaccia tra industria ed operatori sanitari. I quali, solo per fare un esempio, dovrebbero “svezzarsi” dalla dipendenza dall’industria, in tutti i sensi. Dovrebbero, per esempio, evitare di aiutare l’industria ad aggirare la legge, come il primario di pediatria della figura qui sotto che non solo accetta la turnazione dei latti, ma ordina addirittura ai suoi subalterni di prescrivere il latte di turno e di inserirne il nome nella lettera di dimissioni.

Ma la faccenda non riguarda ormai solo i pediatri. L’industria, come per i farmaci, si rivolge ora anche ai giornalisti, che poi potranno inondare l’opinione pubblica, e quindi anche i pediatri, attraverso i vari inserti salute che ormai non mancano in nessun periodico o quotidiano, per non parlare della TV, con informazioni “addomesticate”. Recentissimo l’episodio di giornalisti invitati dalla Danone, mediante una ditta di pubbliche relazioni, al Park Hotel “Villa Quaranta, dimora seicentesca, una delle più incantevoli ville della Valpolicella Classica, territorio ricco di storia, cultura e tradizioni. L’Hotel, il Centro Congressi ed Eventi, le Terme della Valpolicella, il Ristorante Borgo Antico, la Cantina in Villa ma al tempo stesso il Parco e la Chiesetta medioevale sono il mondo di Villa Quaranta: unico, esclusivo, amico ed accogliente, attento e discreto.” Per indottrinarli sulla necessità di evitare l’uso del latte di mucca fino a tre anni, a favore naturalmente dei latti formulati. Basta leggere i giornali e i comunicati stampa posteriori all’evento per verificare che la strategia di marketing ha avuto l’effetto sperato, grazie anche all’eco prestato da molti pediatri (inconsapevoli?). 

Conclusione
Ho cercato di mostrare come i meccanismi che portano ad un uso generalizzato ed improprio di sostituti del latte materno siano in atto da oltre 100 anni e siano basati sugli stessi principi adottati attualmente dalle multinazionali del farmaco per inventare malattie e farne commercio. Non per nulla l’industria del latte formulato, avendo fatto in modo che nel corso degli anni i suoi prodotti, per lo meno in Italia, si vendano prevalentemente in farmacia, resiste a qualsiasi tentativo, dall’alto e dal basso, di privilegiarne la vendita attraverso i normali canali commerciali. Vuole cioè che, fino a quando è possibile, i suoi prodotti conservino nell’immaginario collettivo le sembianze di un farmaco. Inutile dire che in questa disputa riesce ad avere al suo fianco, fedeli alleati, la maggioranza dei pediatri, che difficilmente rinunciano ad un congresso o ad un corso sponsorizzato.
C’è chi pensa che questa tendenza debba essere portata all’eccesso; che il latte di formula debba essere cioè catalogato ufficialmente come farmaco (attualmente, in tutti i paesi del mondo meno Israele, è catalogato come alimento speciale). In questo modo, sostengono coloro che propugnano questa soluzione, sarebbe usabile solo con ricetta medica, e quindi solo quando mamma e/o bambino siano gravemente ammalati ed impossibilitati ad allattare. La parallela vicenda del “disease mongering” dovrebbe insegnarci che così non è: anche un farmaco usabile solo con ricetta medica può diventare come il chewing gum. Io penso, perciò, che sia preferibile il contrario: che il latte di formula debba essere equiparato alle melanzane. Forse, declassato da prodotto medico ad ortaggio, cesserebbe di essere appetibile per i pediatri e di far concorrenza al latte materno.

 
  [1] http://collections.plos.org/diseasemongering-2006.php
  [2] Farmaci che ammalano e case farmaceutiche che ci trasformano in pazienti. Nuovi Mondi Media, 2005.a
  [3] Baudrillard J. Per una critica dell’economia politica del segno. Mazzotta, 1974.
  [4] Smith R. Investigating the previous studies of a fraudolent author. British Medical Journal 2005;331:288-91.

Sui siti web di IBFAN (International Baby Food Action Network) Italia e del MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano) si può trovare documentazione sulle norme internazionali sui sostituti del latte materno, le violazioni e tante notizie utili sull'allattamento materno.