Si tratterebbe di una "pioggia " di filamenti tipo ragnatela caduti copiosamente ad Oristano.La cosa che fa rimanere ancora piu basiti è il fatto che sono comparsi dopo svariate evoluzioni di aerei,si prega chiunque avvisti tale fenomeno di fotografare o filmare e raccogliere dei campioni E CONTATTARE http://scienzediconfineemistero.blogspot.com e citare LIBEROINFORMATORE
Ritengo che sia compito di tutti monitorare l'ambiente e denunciare le attivita che mirano a devastarlo in quanto è un bene prezioso di tutti e per tutti.
Il 12 ottobre 2010 a Marrùbiu e dintorni piove una sostanza lanuginosa ed appiccicosa di colore bianco, il cielo e costellato di scie chimiche, uno scempio che ancora perpetua nei nostri cieli non più azzurri.
Prima foto di Claudia |
Claudia Flore e Maria Grazia Campus che hanno segnalato l’evento, ed altre persone che ancora non mi hanno formalizzato la loro testimonianza (anche se ne abbiamo parlato in privato), mi comunicano dell’evento in questione, evento che probabilmente si verifica su tutta Oristano e dintorni, dove piove lo stesso materiale.
Molti sarebbero i testimoni della pioggia di materiale artificiale dal cielo, lo stesso evento si sarebbe verificato successivamente nel Senese (Toscana), ed anche in questo caso è stato documentato e testimoniato da più persone, ed una recente testimonianza mi ha fatto sapere che lo stesso è successo in quei giorni nel salernitano (Campania).Seconda foto di Claudia |
Claudia mi ha spedito due foto di quel giorno perfettamente chiare, le foto esposte nell’articolo parlano chiaramente e non lasciano molti dubbi sull’origine artificiale del materiale in questione. Maria Grazia, mi ha confermato invece, che il materiale è stato analizzato dall’associazione ARPA di Oristano, che ha confermato che si tratta di materiale sintetico; non si capisce però la ragione per cui non è stato consegnato alcun referto dell’esame alla persona richiedente. Gli analisti dell’ARPA avrebbero chiesto ulteriore materiale da analizzare per trarre le conclusioni, materiale non più disponibile perché si dissolve rapidamente. Ritengo molto strano che e abbiano potuto constatare che si tratta di materiale sintetico, e non abbiano potuto stilare almeno un esame generico e scriverlo su un foglio, che tra l’altro sarebbe stata una prova.
Molti diranno che parlare di questi argomenti, senza esporre prove concrete, è facile ed allo stesso tempo ingenuo, io rispondo subito che vi sono prove a riguardo ormai da anni, e che si conosce persino in linea generale, ed in alcuni casi nello specifico, l’esatta composizione di questo tipo di filamenti, ed il nesso che essi in molti casi avrebbero con il passaggio dei tristemente noti Tanker, che rilasciano scie chimiche nei nostri cieli. Eccovi riportato per esteso alcune parti delle analisi eseguite da Giorgio Pattera e dell’articolo degli amici di Tanker Enemy prese dal loro stesso sito.
Ecco il risultato delle analisi dello scienziato:

- NON SONO sicuramente la produzione (che risulterebbe a livello industriale, fra l’altro, per coprire l’estensione territoriale Vercelli–Milano/Bologna–Ferrara !) delle ghiandole serigene dei cosiddetti “ragni d’alta quota”, la cui esistenza (dal punto di vista entomologico) lasciamo appannaggio delle “leggende metropolitane”, con buona pace del C.I.C.A.P.
- NON SONO assimilabili, nemmeno lontanamente, ai filamenti di “bambagia silicea” (o “capelli d’angelo”, “cheveux d’ange” in francese: si volatilizzarono in breve tempo, quasi “sublimandosi” a contatto delle mani, a differenza di quelli in oggetto, tuttora resistenti), caduti in concomitanza col passaggio a bassa quota di O.V.N.I., su Oloron nel 1952 e su Firenze nel 1954. In quest’ultimo caso, grazie all'intraprendente solerzia di uno studente, allora laureando in Ingegneria, si è potuta eseguire l’analisi chimica dei filamenti presso l’Istituto di Chimica analitica dell’Università di Firenze. Il referto analitico conclude lapidariamente: “Sostanza a struttura macromolecolare, contenente boro, silicio, calcio e magnesio. In linea puramente ipotetica, potrebbe trattarsi di vetro borosilicico. Firmato: il Direttore, Prof. G.Canneri”.
Dopo aver eseguito diverse analisi (prove di combustione, misurazione pH, prove di solubilità, saggi coi reattivi di Loewe e Schweitzer etc.), tali filamenti parrebbero presentare alcuni comportamenti simili alla seta (simili, non uguali).
Che senso ha parlare di “seta volante” ?
Sono state formulate tre ipotesi:


Lanugine raccolta a Vercelli anni a dietro |
Ricordo a tutti in questa sede che il fenomeno delle ChemTrail e di tutto ciò che rotea intorno ad esse, è di importanza primaria per poter capire a cosa stiamo andando incontro per il nostro futuro, e soprattutto a quello dei nostri figli, che tanto amiamo.
Fonte delle analisi:
Articolo di Gabriele Lombardo
Nessun commento:
Posta un commento